Memoria per un grande amico. Ciao Baldo o Bracco, come ti chiamavo io, non avrei mai pensato di dover scrivere in tua memoria: un gigante buono non muore mai. Già, sei sempre stato un uomo d’un pezzo che mostrava integrità fisica da fare invidia.
Forse anche per questo ti ritenevamo un uomo forte e coraggioso, come del resto hai dimostrato in tutta la tua vita. Il fisico ti ha aiutato, mai però quanto tu abbia aiutato gli altri bisognosi che hai trovato per oltre quarant’anni nello spenderti a loro favore.
Mi è bastata una sola esperienza in terra d’Africa con te per comprendere tutta l’umanità e importanza del tuo sacrificio per gli altri, per i più deboli e indifesi del mondo. Qualcuno ha parlato anche di un tuo “mal d’Africa” come a volte succede a chi frequenta questa terra sublime, abitata da gente sfortunata, per non dire disgraziata.
ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 19 LUGLIO