VAL DI SCALVE – La rivincita. Golia (Vilminore) si rifà su Davide (Azzone): i fondi BIM ai Comuni calcolati sugli abitanti. La sindaca di Azzone abbandona la riunione dopo accesa discussione con i tre colleghi sindaci

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“L’avevo detto a Mirella, si possono vincere le battaglie e perdere la guerra”. Il sindaco di Vilminore Pietro Orrù riprende il riferimento biblico da noi usato sull’ultimo numero: “Golia si è rotto le scatole e distrugge Davide. Ho detto a Mirella che bisogna anche saper mediare…”. La evocata Mirella sta per la sindaca di Azzone, nonché assessore di Comunità Montana, appunto Mirella Cotti Cometti.

Riassunto: Il 9 maggio si riunisce la Giunta della Comunità Montana di Scalve. Ne fanno parte il Presidente Gabriele Bettineschi (sindaco di Colere), Mirella Cotti Cometti (sindaca di Azzone e Stefano Magri (in rappresentanza del Comune di Vilminore). Scoppia una lite tra Mirella e Stefano sul riparto dei soldi che arrivano dal Bim (Bacino Imbrifero Montano dell’Oglio). Sono 643.972,29 euro. Gabriele, come l’arcangelo di riferimento si riserva 120 mila per la Comunità Montana. Restano da spartirsi tra i 4 Comuni 520,972,29 euro. Mirella vuole che siano assegnati in parti uguali, Stefano secondo parametri per abitanti. Furiosa discussione, si rimanda il tutto alla riunione del 16 maggio dove, dopo uno scontro animato Stefano abbandona e viene deliberato dai due rimasti (pare con l’appoggio indiretto anche di Schilpario che non ha rappresentanti in Giunta) che il malloppo si spartisca in 4 parti uguali.

Trionfo di Azzone quindi, ma con l’appoggio determinante di Colere e Schilpario. Sconfitto Vilminore. Ecco che su Araberara usiamo la metafora di Davide che sconfigge Golia.

Ma ecco la fase2, la “vendetta”.

Passa meno di un mese e il 13 giugno si riunisce di nuovo la Giunta, questa volta allargata ai sindaci di Vilminore e Schilpario, tanto per far capire che la Comunità Montana è un ente superiore certo ma che comandano sono pur sempre i Comuni e i loro sindaci. La presenza di Pietro Orrù, sindaco di Vilminore è in pratica come una sconfessione del consigliere delegato Stefano Magri, come dire, adesso ci penso io ad aggiustare le cose. Così come la presenza di Marco Pizio, sindaco di Schilpario. I due non hanno diritto di voto, ma pesano le loro decisioni.

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