VAL DI SCALVE – LA STORIA . 95° ANNIVERSARIO DEL DISASTRO /3 “Diga arbitraria e abusiva”

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La notizia dell’immane disastro destò enorme sensazione in tutta Italia e il Parlamento si convocò per discutere la dinamica e le responsabilità della sciagura. Il Ministro dei Lavori Pubblici, Carnazza (Gabriello Carnazza, 1871–1932 ministro nel 1° governo Mussolini – n.d.r.), così illustrò nella seduta del 6 dicembre i danni provocati dalla rottura dell’invaso: “Nel territorio denominato Piano del Gleno era stato costruito un bacino di raccolta delle acque del fiume Dezzo (errore evidente, non si trattava del fiume Dezzo, ma del torrente della valle del Gleno che sfocia nel Dezzo molto più in basso – n.d.r.) trattenute a valle da una diga dell’altezza di 59 metri d’acqua. La diga, dicono i tecnici, ha ceduto per uno scorrimento sul piano di fondazione. Essa, rovinata completamente nella sua parte superiore, ha lasciato precipitare quell’enorme massa d’acqua, che ha investito in pieno uno dei comuni immediatamente sotto il bacino di raccolta; poi si è incanalata per la Valle del Dezzo. Questa essendo strettissima, l’acqua non ha potuto espandersi e ha raggiunto nella valle l’altezza da 25 a 30 metri asportando tutto con una straordinaria violenza. Alla confluenza del Dezzo con l’Oglio la massa si è rovesciata in questo fiume determinando un rigurgito; indi si è versata nel lago d’Iseo. Durante il suo tragitto, la furia delle acque ha completamente distrutto la frazione di Dezzo, della quale non vi è più traccia alcuna visibile; ha asportato quattro centrali elettriche in fondo alla Valle; ha gravemente danneggiato lo stabilimento delle Ferriere di Voltri; ha asportato due ponti, ha rovinato quasi tutta la via Mala che corre in fondo alla Valle di Dezzo, ed infine ha invaso alcune campagne tra la confluenza del Dezzo con l’Oglio e il Lago d’Iseo. Purtroppo a questi danni materiali, che possono essere valutati tra i 130 e i 150 milioni, si aggiunge una perdita enormemente più dolorosa, quella cioè di non meno di 500 vittime umane”…

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