Val di Scalve – L’ANNIVERSARIO – Mezzo secolo dalla morte dell’Ing. Andrea Bonicelli

414

Il 17 gennaio 1972 moriva da sindaco di Vilminore in carica l’Ing. Andrea Bonicelli. Era nato a Vilminore il 5 marzo 1909. Aveva fatto gli studi liceali nel Collegio di Celana, si era laureato in Ingegneria Meccanica al Politecnico di Milano nel 1933. Nel 1937 inizia il suo lavoro professionale presso l’allora Consorzio Minerario Barisella a Schilpario, di cui diventerà Direttore nel 1949, carica che conserverà fino alla morte. Ma viene chiamato come consulente anche in altri centri minerari in Sardegna e in Toscana a Capalbio e assunse anche la direzione delle miniere della Manina quando la Falk subentrò alla Ferromin, dirigendo nel contempo anche il centro minerario di Pezzase, in Valtrompia.

Viene nominato Commissario Prefettizio di Vilminore di Scalve il 15 febbraio 1936, podestà dal 24 luglio 1937 fino al 9 luglio 1938.

Vien eletto sindaco di Vilminore per la prima volta il 15 giugno 1958 restando in carica fino al 29 novembre 1964. Viene rieletto sindaco l’11 dicembre 1966 e resta in carica fino alla morte. E’ stato nel frattempo anche vicepresidente del BIM (Bacino Imbrifero Montano dell’Oglio bergamasco). E’ stato fondatore e Presidente del Consiglio della Valle di Scalve (15 gennaio 1967 che comprendeva tutti i consiglieri dei 4 Comuni) che poi si trasformerà in Comunità Montana (istituite nel dicembre 1971).

Nel 1959 avvia le procedure per la futura costruzione di una Scuola Professionale a Vilminore. Nel 1960 si dimise per protesta con gli altri sindaci della valle per la situazione di chiusura prolungata  della Via Mala, dimissioni poi rientrate per l’impegno prefettizio a risolvere il problema. Il 1 marzo 1962 inoltra la domanda di istituzione della scuola media a Vilminore, nel 1963 istituisce la Biblioteca comunale: Nel 1969 avvia la procedura per la realizzazione della nuova strada Vilminore-Pianezza. Nel luglio 1970 dedica la piazza (allargata con la costruzione della Banca) del municipio a Giovanni XXIII, dopo aver dedicato già nel 1961 una via ad Antonio Locatelli e al generale Alberico Albrici.

 

SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 21 GENNAIO

pubblicità