“Eppur si muove”. Qualcosina, mica tanto e non nel verso giusto, magari. Andiamo ancora in ordine alfabetico. Ad AZZONE l’uomo della “riserva”, l’ex sindaco Luciano Bettonista in panchina aspettando che passi la buriana del dopo Piccini. Che non lascia eccessivi rimpianti ma il vuoto va colmato. Davide Tontini, al netto dei suoi impegni professionali, è il coordinatore del “gruppo di lavoro” che sta cercando di “convincere qualcuno ad assumersi la responsabilità di candidarsi. Penso ci sarà lista unica e a quel punto il problema sarà il… quorum, vale a dire convincere la gente ad andare a votare anche se c’è un solo candidato sindaco e una sola lista”. L’impressione è che comunque quella lista si farà, magari non completa di nomi, e questo complicherà ulteriormente il discorso del quorum (50% + 1 degli aventi diritto al voto) perché meno candidati, meno… parenti coinvolti nell’interesse a sostenere un candidato e quindi meno votanti. Ad Azzone il Consiglio comunale è composto da 10 consiglieri più il sindaco. Il numero minimo per presentare una lista dovrebbe essere di 7 candidati. Il condizionale deriva dal continuo variare delle composizione dei Consigli comunali negli ultimi anni, che erano stati ridotti a 9 consiglieri più il sindaco nel 2011, ridotti a 6 consiglieri più il sindaco nel 2012, aumentati a 10 più il sindaco nel 2014. Ma la disaffezione nel mettere la faccia e candidarsi deriva dalla madre di tutte le battaglie, quella dell’elezione diretta del sindaco, varata nel 1993 che se da una parte ha semplificato di molto l’elezione (vince chi ha un solo voto in più degli avversari e si porta dietro la maggioranza) dall’altra ha svuotato di competenze il Consiglio comunale per cui chi ha fatto quell’esperienza viene colto da… frustrazione.
Discorso che vale anche per Colere e Schilpario (ricordo che Vilminore non va al voto)….
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