Il sindaco di Vilminore Pietro Orrù lascerà la presidenza della Comunità Montana. Ma come, è appena stato rieletto sindaco e ha davanti cinque anni di amministrazione a Vilminore (nel 2024 vanno al voto Azzone e Schilpario, tra quattro anni nel 2005, Colere: tutti sfalsati in Valle di Scalve). Sempre ragioni personali, tempo da dedicare alla famiglia. “E’ semplice. Perché avevo promesso a mia moglie di ritagliarmi un po’ più di tempo da dedicare alla famiglia”. Ma ci sono prospettive che Orrù non ha nascosto anche nella lunga intervista ad araberara nei mesi scorsi, legittime ambizioni di andare oltre la valle. Infatti fa parte dei fondatori del nuovo Gruppo che presenterà una propria lista per le elezioni provinciali del 18 dicembre prossimo ed è uno dei sindaci di quel Gruppo che possono candidarsi alla Presidenza, avendo i requisiti (bisogna essere sindaci e avere almeno 18 mesi di mandato sicuro). “Guarda, non ci penso proprio, già candidarmi a consigliere provinciale è da valutare, ma per la presidenza proprio non ci penso, la sentiresti tu mia moglie…”.
Comunque nella riunione dei sindaci, quello di Schilpario, Marco Pizio si è trovato la situazione già presa dai suoi tre colleghi. “Mi candido alla Presidenza” ha detto (a sorpresa di Schilpario) Gabriele Bettineschi, sindaco di Colere. A quel punto Marco Pizio, riavutosi dalla sorpresa, giocava la sua carta, che si rivelava però uno scartino: “Anch’io mi candido alla Presidenza”. Uno scartino perché la candidatura di Bettineschi veniva immediatamente appoggiata dal neo rieletto sindaco di Vilminore e dalla sindaca di Azzone Mirella Cotti Cometti. Marco Pizio tentava di salvare almeno la faccia: “A questo punto appoggio anch’io Bettineschi”. Ma per Marco Pizio le sorprese non finivano lì. Infatti Bettineschi comunicava che aveva deciso che in Giunta entrassero Vilminore (delegato Stefano Magri) e Azzone con la sindaca. “Perché?”. “Perché mi hanno appoggiato”. “Ma anch’io ho detto che ti appoggio”. Troppo tardi.
Schilpario fuori dalla Giunta? Sì, fuori. Fino a quel punto in Giunta c’era Anselmo Agoni che sottolinea il fatto che la presidenza, per accordi non scritti di rotazione, sarebbe toccata a Schilpario. Gli ultimi presidenti risalendo nel tempo sono stati Pietro Orrù di Vilminore e prima di lui Guido Giudici di Vilminore, Pierantonio Piccini di Azzone e risalendo ancora Franco Belingheri di Colere per arrivare alla presidenza di Franco Spada di Schilpario. A rigore in effetti sarebbe toccato a Schilpario. Ma non c’è alcuna regola scritta in tal senso…
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