Quando hanno visto che il raccolto di uva quest’anno è stato buono, ben 14 quintali, e che i ‘vignaioli’ ci hanno ricavato 850 litri di vino, anche i più scettici e i più critici tra i compaesani si sono dovuti ricredere:
“Eh sì, quando abbiamo cominciato quest’avventura i nostri concittadini erano interessati e curiosi, ma erano molti quelli che scuotevano la testa e ci consideravano un po’ matti…Del resto li potevo anche capire: quando mai si è coltivata la vigna a Valbondione? E chi avrebbe immaginato che si potesse ottenere vino da una terra come la nostra?”.
Fiorenzo e Marcello Galizzi, padre e figlio, 63 e 30 anni, erano del resto i primi a rendersi conto della temerarietà del loro progetto: mai nessuno, prima di loro, aveva non diciamo tentato ma nemmeno pensato di impiantare una vigna a Valbondione…. :
“Certamente- dice Fiorenzo – anche perché le difficoltà di allestimento della vigna non erano poche: un terreno molto ripido, difficile e faticoso da ripulire e da lavorare perché la pendenza non permette l’utilizzo di trattori e di scavatori ma bisogna armarsi solo di gambe ben franche per stare in piedi e di schiena robusta per lavorare di piccone e di badile… Ma il nostro sogno di farcela, di riuscire a produrre vino qui a Valbondione, la passione che nutro da sempre per il vino e la voglia di metterci alla prova sono stati più forti delle difficoltà e della fatica; e adesso, a quattro anni di distanza dall’inizio di questa avventura, possiamo dire con soddisfazione che ce l’abbiamo fatta”.
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