VALBONDIONE Il Comune integra o no la retta della parente della sindaca? Sì.

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Ennesima polemica nel paese lassù in alto, in cima alla valle, percorso da venti di tempeste (anche giudiziarie che stanno arrivando nelle aule di tribunale in questi giorni per due ex sindaci).  Naturalmente tutto parte dal “giustiziere” di Lizzola, Walter Semperboni che non ne lascia cadere una, portatore sano (si dice così) delle proteste sue e dei cittadini che da lui vanno come Nicodemo andava di notte da Gesù, insomma una sorta di “difensore civico” di ogni sopruso, vero o presunto che sia. E allora ecco questa nuova storia. Semperboni a settembre (protocollo comunale del 26 settembre 2015) manda una lettera in municipio “all’attenzione della Sindaco Simoncelli” in cui scrive: “Sono a chiedere con questa mia delucidazioni in merito alla Signora (nome e cognome) ospitata a spese del Comune di Valbondione, in quel dell’Ospizio sempre di Valbondione, sapendo che con le proprie risorse poteva tranquillamente pagarsi la retta e tra le altre cose appurando che ha molti parenti ancora in vita, tra le quali risulta pure la sua famiglia”. Quel “sua famiglia” era riferito alla sindaca Sonia Simoncelli. La quale un mese e mezzo dopo, il 14 novembre risponde: “In riferimento alla Vostra comunicazione del 26.09.2015 acquisita al protocollo generale di questo Comune in pari data al n. 3211 con la presente si comunica che ad oggi non risulta che il Comune di Valbondione intervenga nel pagamento della retta di ricovero della Sig.ra S. A. Cordiali saluti”. Firmato: Il Sindaco Simoncelli Sonia. La sindaca Simoncelli dà del “Voi” (“Vostra comunicazione”) come ai tempi del ventennio? Sì, ma dove sta il problema?…

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