Non c’è pace a Valbondione. E questa volta i profughi non c’entrano. Ma c’entrano i… numeri. Che fanno correre brividi lungo la schiena degli amministratori. Perché i conti non tornano. E non sono semplici conti aritmetici di dare o avere. Ma riguardano date precise. Il consiglio comunale di Valbondione non ha approvato il bilancio di previsione entro i termini fissati dalla legge, e cioè il 30 luglio (come da decreto del Ministro dell’Interno del 13 maggio 2015). E questa è un fulmine a ciel sereno. La minoranza ha scritto al Prefetto chiedendo l’attivazione della procedura di cui all’articolo 141 del decreto legge del 2000 che in pratica porta al commissariamento e allo scioglimento del consiglio comunale. Una bomba amministrativa che esplode in pieno agosto e rischia di travolgere la sindaca Sonia Simoncelli e la sua giunta e paventare ancora una volta elezioni anticipate. “In qualità di capogruppo del gruppo consigliare Vivere Valbondione – spiega Romina Riccardi – ho tempestivamente segnalato al Prefetto di Bergamo che, entro i termini di legge (ovverosia il 30.07.2015) il consiglio comunale di Valbondione non ha approvato il bilancio di previsione per l’esercizio 2015. Nemmeno ci risulta che sia stato predisposto lo schema dalla giunta comunale (ai consiglieri nulla è stato consegnato né, tanto meno, è stato pubblicato all’albo pretorio dell’ente)…
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