VALCAMONICA – CERVENO – Dopo 12 anni torna la Santa Crus: 164 cervenesi diventano opere d’arte di inestimabile valore e bellezza

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Di Walter Spelgatti

Ogni 10 anni, a Cerveno, torna la Santa Crus. Una sola volta ogni dieci anni. Basta fermarsi un momento e pensare: cosa accade in 10 anni, cosa potrebbe accadere in questo tempo? Come sarò tra dieci anni? E come ero dieci anni fa? Subito viene in mente quante cose sono cambiate, o quante ne cambieranno. Ogni dieci anni, invece, a Cerveno accade la stessa cosa: il rito rivive. E, in esso, tutta la comunità si rigenera.

Dieci anni non cambiano la straordinaria forza con cui la Santa Crus torna tra le strade del paese, anzi, negli anni trascorsi tra una rappresentazione e l’altra, l’energia aumenta.

10 anni di attesa, 10 anni di preparazione, 10 anni di fede paziente. A cui, per questa edizione, il Covid ne ha aggiunti due in più. Sì, perché la penultima edizione cadde nel 2012, ma il 2022 era un anno ancora troppo incerto per assumersi la responsabilità di avviare una macchina organizzativa che richiede così tanti sforzi.

Nella mappa nazionale delle Sacre rappresentazioni italiane, quella della Santa Crus può essere annoverata tra le più importanti esperienze comunitarie, sia per la storicità che per la capacità di mobilitare un’intera comunità nella sua realizzazione.

La cosa più sorprendente di questa rappresentazione, e lo si può riscontrare solo vivendola, è l’intensità con cui gli abitanti si immedesimano nei personaggi della Via Crucis.

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