VALCANALE – Era ancora aprile, era il 1975, ed era ancora Ardesio: “Quando scoppiò il finimondo, acqua, fango e sassi, come ora…”, ecco le foto dell’incredibile vicenda

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Era aprile. Come adesso. Erano i condotti dell’acqua. Come adesso. Era tanta acqua, tanto fango, tanta paura. Come adesso. Era Ardesio. Come adesso. Tante coincidente. Forse troppe. Era il 1975, il 25 aprile, qualcuno sostiene il 22, Paolo aveva 4 anni e giocava alle 8.30 del mattino nella valletta dove pochi minuti dopo è scoppiato il finimondo. Paolo Cappellini viveva a Valcanale, dove i suoi genitori gestivano un albergo, allora il punto di riferimento del turismo in zona: “Quella mattina – racconta Paolo – ero con un mio amichetto, Massimo, i clienti dell’albergo erano andati via la sera prima. Nella struttura erano rimasti i miei genitori, mia zia, i miei nonni e qualche cameriere, una decina di persone in tutto. Io alle 8.30 sono sceso a giocare nella valletta con il mio amico e poco dopo mia madre è venuta a chiamarmi per portarmi all’asilo di Valcanale. Ricordo che non ci volevo andare, volevo rimanere li a giocare, ricordo ancora le sue parole ‘no, devi andare, oggi non posso stare con te, devo pulire l’albergo e poi stanotte ho fatto un brutto sogno, preferisco portarti all’asilo’”. Già, un brutto sogno. Quelle parole sembrano quasi una premonizione: “Sì, ci ho pensato spesso. E poi poco dopo le 9, erano tutti nell’albergo a pulire, hanno sentito un forte fischio, un rumore strano, intenso, come quando si sta tagliando il ferro, assordante, hanno cominciato a tremare le porte, i muri, i vetri, tutto.

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