E’ una lunga storia di sofferenza quella di Ausilia Zucchelli, una storia che inizia con una malattia polmonare i cui strascichi le provocano problemi anche a livello renale: tre anni di dialisi, momenti di speranza che si alternano a momenti di cocente delusione, numerose ‘vie crucis’ da un ospedale all’altro…Però è anche una storia a lieto fine, perché racconta di un ritorno alla vita attraverso l’amore grande di una sorella, che regala alla malata non solo affetto e attenzioni, come il resto della famiglia e dei parenti, ma addirittura le fa dono di una parte del suo corpo, il rene che le permette di rinascere:
“Proprio così –conferma non senza un filo di commozione nella voce, Ausilia Zucchelli, 65 anni – il dono di mia sorella Giuseppina mi ha fatto davvero rinascere: ora sto bene, a due anni dall’intervento di trapianto, pur avendo dovuto affrontare anche la prova del Covid – prevedibile perché ovviamente le mie difese immunitarie erano molto basse a causa dei farmaci anti-rigetto – posso proprio dire che sto bene, e il merito va tutto a Giuseppina”.
Ausilia ha quattro sorelle e un fratello, ma con Giuseppina ha da sempre un rapporto speciale:
“Sa come succede nelle famiglie numerose, ci si vuole bene tutti, certo, ma tra noi due c’è sempre stata un’intesa particolare, proprio da amiche per la pelle, come si dice. E questo senza nulla togliere al merito di mio marito Lorenzo e dei miei figli Milena e Fabio che mi hanno sempre supportato, nonché a quello dei miei nipotini, la cui vitalità e vivacità hanno contribuito a ‘tenermi su’ il morale’ anche nei momenti più bui”….
SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 7 OTTOBRE