VALGANDINO – Tessile: maxi frode fiscale in Val Gandino, implicate ditte e imprenditori

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L’operazione è della Guardia di finanza di Bergamo che ha scoperto una frode fiscale realizzata da tre ditte individuali di Leffe attive nella lavorazione conto terzi di prodotti tessili per diverse società della Val Gandino. Nonostante un fatturato di oltre 2,1 milioni di euro realizzato dal 2014 al 2019, di fatto le ditte non versavano imposte e contributi.  Le indagini, cominciate nel corso di verifiche fiscali condotte dai Finanzieri della Tenenza di Clusone, hanno consentito di scoprire che le aziende, tutte intestate a cittadini di origine cinese, contabilizzavano costi inesistenti attraverso l’annotazione di fatture di acquisto false formalmente emesse da una ditta, anch’essa di un cittadino cinese, risultata esistere solo sulla carta. Una ditta fantasma, così come il suo titolare, ufficialmente residente a Milano, ma in realtà sconosciuto non solo nel comune di residenza ma anche sull’intero territorio nazionale, creata unicamente per emettere fatture false e consentire alle imprese ispezionate di annotarsi costi inesistenti e azzerare così il reddito imponibile, per non pagare le tasse.  Uno stratagemma svelato dalle Fiamme Gialle di Clusone che hanno ricostruito la reale dinamica aziendale delle ditte verificate e sono risalite attraverso ispezioni contabili, indagini finanziarie e la raccolta di testimonianze, all’effettivo titolare della frode, un cittadino cinese 57enne, residente in Italia da oltre 20 anni, già in passato denunciato dalla Guardia di Finanza per frode fiscale.

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