VALGOGLIO e NOVAZZA Quella casa chiusa, i genitori di Paolo si sono trasferiti a Monza da lui. “Un ragazzo d’oro, quando mancavano i chierichetti serviva ancora la Messa”

0
1864

 

La casa di Novazza di Paolo Marzupio – il 16enne rimasto gravemente ferito nello scontro tra pullman a Gazzaniga nel quale ha perso la vita Luigi Zanoletti e un altro ragazzo di Ardesio capoluogo, Simone Bigoni è stato coinvolto seppure con conseguenze meno gravi – è deserta ed ha tutte le finestre chiuse: da quando Paolo è ricoverato presso l’ospedale “San Gerardo” di Monza i suoi genitori si sono infatti trasferiti in quella cittadina e non lo abbandonano mai.

Il papà e la mamma di Paolo sono miei amici carissimi – dice una signora del posto – li messaggio ogni tanto perché non li voglio disturbare né tantomeno essere indiscreta, e loro sempre mi rispondono nello stesso modo: “Prega, per favore, pregate tutti per Paolo e per i suoi compagni””.

Un invito che la gente di Valgoglio e di Novazza, ma non solo, continua a raccogliere:

a parte le preghiere straordinarie in chiesa, cui il parroco, anche lui vicinissimo alla famiglia, non manca di chiamare spesso la comunità, da quando è successo l’incidente la popolazione si è mobilitata in modo del tutto spontaneo e tramite il passaparola sui social, organizzando una vera e propria sorta di pellegrinaggi verso i luoghi più significativi della fede che sorgono nella zona: la chiesetta di S. Rocchino sopra Bortolotti, cui i valgogliesi sono devotissimi; il santuario della Madonna delle Grazie di Ardesio; la tomba di don Brignoli, il santo prete dei Bani…

SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 26 OTTOBRE

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui