Piero Bonicelli
Questo è tempo di divisioni. Fallito il progetto di fusione dei cinque comuni dell’altopiano, sembra che i sindaci dell’alta valle si siano sentiti “liberi tutti” della serie “piccolo è bello, riprendiamoci la nostra autonomia comunale”. Ma il fenomeno delle “divisioni” era cominciato da subito, per il movimentismo del nuovo sindaco di Ardesio Yvan Caccia che da subito aveva annunciato di voler mandare all’aria l’Unione dell’Asta del Serio e riprendersi i “suoi” servizi. l’era delle “divisioni” è poi proseguita dopo il referendum dei 5 Comuni dell’Altopiano che ha avuto ripercussioni all’interno dei cinque Comuni, dove c’è stata una brusca frenata anche sull’accorpamento dei servizi previsto dalla legge. Rovetta può farne a meno essendo sopra i 3 mila abitanti, Castione è uscito dal gruppo per il servizio vigili urbani, gli altri quattro sindaci della zona hanno “capito l’antifona” e hanno concordato di tenersi la propria autonomia, consapevoli che le proroghe alla legge sugli accorpamento obbligatori (ultimo termine dicembre 2017) prelude ormai alla cancellazione definitiva di questo obbligo. Insomma si pensa che il tutto finisca a tarallucci e vino e non se ne faccia più niente. Il sindaco di Oneta Angelo Dallagrassa in questo senso è categorico, non accorpo un bel niente, a fine anno se vogliono mandino un commissario prefettizio. Una sfida alla legge. E poi il sindaco di Premolo Omar Seghezzi che si toglie dalla convenzione sul Segretario comunale e sull’ufficio tecnico unico mandando a monte gli accordi e accorpamenti sottoscritti con Parre e Ponte Nossa….
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