Venerdì 19 luglio l’organista Francesca Ajossa inaugura “Stil Novo”, rassegna di concerti in Sant’Anna a Bergamo. In programma pagine di Bach, Scheidemann, Ritter, Distler, van Oortmerssen, van Rossem e una prima assoluta di Luca Salvadori ispirata alla storia di S. Anna

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Una rassegna all’insegna delle novità. Così si presenta Stil Novo – I concerti di Sant’Anna, un ciclo di tre appuntamenti musicali che nasce in occasione delle feste patronali di una delle parrocchie più densamente popolate di Bergamo. La manifestazione, ideata e diretta da Alessandro Bottelli e realizzata grazie alla disponibilità del parroco, don Angelo Domenghini, sarà inaugurata venerdì 19 luglio (ore 20.45) dal recital organistico di Francesca Ajossa, giovane e talentuosa musicista nata a Cagliari ma da tempo stabilitasi in Olanda e lì perfezionatasi sotto la guida di Ben van Oosten e Pieter van Dijk. Collabora regolarmente con l’Orchestra Filarmonica di Rotterdam e la sua attività concertistica la vede impegnata in un repertorio che spazia dalla musica antica a diverse prime esecuzioni assolute. Qualche anno fa, per la rassegna Box Organi. Suoni e parole d’autore di Lallio, aveva eseguito due nuovi brani d’organo di Biancamaria Furgeri e Irlando Danieli scritti per l’occasione. Tra i suoi lavori discografici figurano un CD dedicato alla musica per Organo nella Sardegna dell’Ottocento (Tactus, 2016), “Voci di Donne”, dedicato alla musica per organo delle compositrici italiane nel XX e XXI secolo (Stradivarius, 2019) e “Of Ancient Days”, nuova composizione del compositore canadese Trevor Grahl (Cobra Records, 2023). Nel dicembre 2018 ha partecipato ai concerti che si sono tenuti a Hong Kong e Macao in occasione delle celebrazioni per il compleanno di Papa Francesco. È organista titolare presso la chiesa di ‘t Woudt (Olanda) e, dal 2023, artist in residence presso la Contius Foundation, con il compito di promuovere l’organo Contius della St. Michielskerk di Lovanio.

Il programma della serata, intitolata “Gli imprevisti cammini del suono”, esplora ricchi contrasti e sorprendenti connessioni musicali attraverso una selezione di brani che spaziano dal Barocco ai giorni nostri. Il viaggio ha inizio con il maestoso Preludio in Mib maggiore BWV 552 di Johann Sebastian Bach. Incluso nella raccolta nota come “Clavier-Übung III” e spesso associato alla figura della Trinità, questo preludio presenta tre temi musicali distinti: il “Padre”, rappresentato dal ritmo puntato iniziale, che ricorda una Ouverture francese; il “Figlio”, più semplice e leggero; e lo “Spirito Santo”, disegnato a guisa di rapide successioni di semicrome. Il brano viene anche associato alla figura di Sant’Anna per la somiglianza motivica con un inno della tradizione anglicana intitolato alla santa. Oneliner di Andries van Rossem è stato composto nel 2014 e si sviluppa sulla base dei primi 5 neumi dell’inno gregoriano “Urbs lerusalem Beata”, elaborati in un linguaggio musicale moderno e innovativo. La realizzazione sottoforma di un’unica linea melodica, piuttosto inusuale per uno strumento come l’organo, la struttura e i timbri utilizzati contrastano nettamente con la coesione formale della musica classica, offrendo nuove prospettive sonore. Si prosegue con la Pavana Lachrymae del tedesco Heinrich Scheidemann. La pavana, una danza rinascimentale lenta e dignitosa, è qui reinterpretata in una serie di variazioni dalla sensibilità barocca, creando un dialogo tra passato e presente all’interno dello stesso brano. Il motivo melanconico su cui si basa fu pubblicato per la prima volta da John Dowland con il testo “Flow my tears” (“Scorrete mie lacrime”). Il viaggio prosegue con un’altra serie di variazioni su un tema rinascimentale: “Elselein, liebstes Elselein”. Il testo esprime una profonda malinconia e desiderio, parlando di un amore perduto e di una separazione dolorosa. Questo tipo di tematica era comune nei canti popolari dell’epoca, che spesso esploravano temi di amore, perdita e desiderio in modo diretto e toccante. Hugo Distler, compositore del XX secolo, elabora questo tema con freschezza ritmica e modernità armonica, mostrando come le tradizioni musicali possano essere reinterpretate in chiave contemporanea senza nulla perdere del loro fascino originario. Amore e malinconia si intrecciano anche nella recentissima composizione di Luca Salvadori, in cammino verso la porta d’oro, ispirata allo splendido affresco di Giotto agli Scrovegni di Padova che narra l’incontro tra Anna e Gioacchino, forse il primo esempio di bacio della storia dell’arte. Scrive l’autore nelle note di presentazione che il brano è stato scritto «seguendo le suggestioni della storia di Anna e Gioacchino – i genitori di Maria –, così com’è raccontata nei vangeli apocrifi. Mi ha colpito la tenerezza di una vicenda che, al di là degli aspetti religiosi, mostra un’intensa umanità, la fragilità, la speranza e contenuti universali che chiunque può cogliere e condividere. (…) Ho provato a immedesimarmi in Gioacchino, cercando di immaginare i suoi pensieri mentre si accingeva ad affrontare il viaggio di ritorno dal suo esilio, verso il luogo indicatogli in sogno da un messaggero celeste: la mitica porta d’oro di Gerusalemme. Una musica lenta e cadenzata avrebbe accompagnato il suo passo da vecchio e una melodia introspettiva avrebbe disegnato i suoi pensieri: malinconia e speranza si sarebbero alternate, o sovrapposte, e a tratti avrebbe fatto capolino anche lo scoramento, i dubbi che possono tormentare un uomo provato dalla vita. (…) Nel finale i riflessi dorati della porta aprono alla speranza, alla dolcezza di un incontro tanto atteso, così mirabilmente descritto da Giotto in un affresco della cappella degli Scrovegni di Padova». Salvadori, compositore, insegnante e organista romano, oltre a musiche strumentali, teatrali e per balletto ha realizzato in qualità di orchestratore, al fianco di Andrea Guerra, le colonne sonore di più di 90 film, tra cui: Hotel Rwanda, Pursuit of happyness, Accidental Husband, Nine, Extraordinary measures, Letters to Juliet, Fan, Le fate ignoranti, La finestra di fronte, nonché di numerose fiction televisive (Rai, Mediaset). Come per celebrare la gioia di questo momento vissuto dai due coniugi, torniamo a una danza del periodo barocco con la Galliarda di Heinrich Scheidemann. Questo brano dal piglio vivace mostra la varietà delle forme musicali barocche e la capacità di Scheidemann di infondere energia e vitalità nelle sue composizioni. La sua struttura in diverse sezioni, inoltre, offre all’interprete la possibilità di sfruttare tutte le sonorità del magnifico organo Serassi della Parrocchiale di S. Anna. “Nun ruhen alle Wälder” (“Ora riposano tutte le foreste”) di Jacques van Oortmerssen è stato scritto nel 2013 per essere inserito nel “Orgelbüchlein Project”, un’impresa editoriale di vaste proporzioni che si proponeva di continuare l’opera di Bach commissionando nuovi “preludi al corale” che combinassero la tradizione luterana al gusto e alle tecniche compositive contemporanee, nell’intento evidente di creare un ponte tra passato e presente. A conclusione, la Sonata n. 3 in la minore op. 23 di August Gottfried Ritter (1811-1885), organista del Duomo di Magdeburgo e stimato concertista, oltre che autore di un fortunato metodo per organo. La Sonata, scritta nel 1855, in un unico movimento, combina sezioni a carattere contrastante, adagi espressivi e passaggi contrappuntistici. Nella sua grandiosità, mostra l’evoluzione del repertorio organistico verso un maggiore virtuosismo, libertà e profondità emotiva di stampo romantico, pur facendo tesoro delle forme e delle sonorità del passato.

La manifestazione, promossa dalla Parrocchia di Sant’Anna in Borgo Palazzo, è realizzata grazie al prezioso sostegno della Fondazione Banca Popolare di Bergamo, della ditta Agnelli, di Eliorobica come sponsor tecnico e si avvale della media partner di Famiglia Cristiana, Avvenire, BergamoNews, araberara e Seilatv.

Ingresso libero. Eventuali offerte saranno devolute per i lavori di sistemazione dell’oratorio. Per info: 388 58 63 106

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