VERTOVA – Gian Battista Gualdi, ipnotista vertovese, spiega “cos’è l’ipnosi”

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(AN-ZA) – Cos’è l’ipnosi? E, soprattutto, a cosa pensiamo immediatamente quando sentiamo questa parola? Di solito, si pensa al classico “a me gli occhi”, all’ipnotista che usando un pendolo riesce a “obbligare” una persona a compiere azioni contro la sua volontà, a “fare la gallina”, come capita a volte di vedere in televisione (anche se magari si tratta di finti attori che fingono di essere ipnotizzati). Molti, parlando di ipnosi, sono altamente scettici e la relegano ad una fantasia, a “cose che si vedono nei film”.
In realtà, l’ipnosi è molto altro e, come ci racconta un professionista del settore, a tutti capita di essere ipnotizzati (o di autoipnotizzarsi). “Lo facciamo tutti circa 10 minuti in ogni ora”
Gian Battista Gualdi, cinquantunenne originario di Vertova, vive e lavora a Torre Boldone, dove ha i suoi uffici, nei quali riceve i clienti. Gian Battista è ipnostista, comunicatore, mentalista, formatore, performer.
Chi sono i suoi clienti? “Da me viene il manager che vuole imparare (modalità alternative) il modo per motivare i suoi collaboratori, condurre le trattative e saper fare gruppo per costruire una squadra vincente… o meglio convincente, perchè ‘o si vince tutti assieme oppure abbiamo perso tutti’. Viene il venditore o il pubblicitario, che vuole capire come accogliere un bisogno e stimolare un desiderio. Viene un oratore, magari un politico, per inquadrare il pubblico e saper coinvolgere qualsiasi platea. Oppure l’insegnante, che cerca di motivare la classe e sviluppare il potenziale e le abilità di ogni studente. Ci sono poi persone che vengono perché hanno un loro problema personale e relazionale da risolvere”.
Giriamo a Gian Battista la nostra domanda iniziale, cos’è l’ipnosi? “Bisogna rendersi conto di una semplice cosa, cioè che l’ipnosi è uno stato naturale della mente e del corpo; ognuno di noi ogni giorno è in ipnosi almeno 10 minuti ogni ora. Però, in tanti anni di pratica ho imparato che, più che di ipnosi, è più corretto parlare di autoipnosi. E il mio compito è di aiutare le persone ad autoipnotizzarsi, a far ricordare le loro risorse, perchè il potere di far accadere le cose è già dentro di loro e forse le convinzioni errate hanno abbassato questa capacità”.
Dicevi che ci si autoipnotizza ogni giorno. “Sì, più volte al giorno. Succede, ad esempio, poco prima di addormentarsi. Si cade in uno stato di autoipnosi e, infatti, capita che in quel momento, quando quando lasciamo che il nostro inconscio ci guidi oppure quando abbassiamo la nostra critica, troviamo quelle risposte che stiamo cercando e sulle quali abbiamo riflettuto per ore senza soluzione. Un proverbio cita: ‘la notte porta consiglio’ e se analizziamo bene è proprio nel passaggio di mezzo tra la veglia e il sonno o tra il sonno e la veglia che entriamo nello stato ‘creativo/ipnotico’ in cui le soluzioni si manifestano. Noi utilizziamo solo una piccola parte delle nostre capacità mentali e il mio compito è di insegnare come usare al meglio la propria mente, cioè dare alle persone gli strumenti che permettano di ampliare le loro capacità. L’ipnosi – spiega Gualdi – ha due obiettivi: stimolare un desiderio o raccogliere un bisogno. Il primo caso può interessare qualsiasi persona o azienda; il secondo caso può, ad esempio, riguardare anche l’aspetto della salute. Mi spiego meglio. In Belgio da diversi anni le persone vengono operate senza anestesia, solo con l’ipnosi” (a tal proposito è possibile leggere l’articolo http://www.tgcom24.mediaset.it/mondo/articoli/1016830/belgio-spopola-la-chirurgia-sotto-ipnosi.shtml ).
E come è possibile? “Il formatore, attraverso la comunicazione ipnotica, insegna agli infermieri questa tecnica per far cadere i pazienti in uno stato di ipnosi; in quel momento la persona viene operata e non sente alcun dolore. E tutto ciò senza bisogno di utilizzare farmaci, antidolorifici e anestetici. Anche in Italia si stanno facendo passi in avanti, specialmente in Piemonte. Anche le società sportive hanno spesso uno psicologo che utilizza l’ipnosi. Per quale squadra di calcio tifi?”. Sono juventino. “Ti sei mai domandato uno dei motivi per cui la Juventus vince dal 2011? Dal 2011 Giuseppe Vercelli, utilizza l’ipnosi di gruppo con la squadra. Lui collabora con la nazionale di canottaggio con la federazione italiana degli sport invernali. Suo compito è aiutare questi sportivi a fare ricorso a tutte le loro forze quando sono in difficoltà. Poi, se c’è da fare uno spettacolo, si può utilizzare per fare capire come funziona la mente, ma l’ipnosi non è solo questo… è molto di più”.
E’ comunque vero che un ipnotista può far compiere alla persona in stato di ipnosi una determinata cosa? “Certo! Come è vero che per attirare l’attenzione di una persona la si fa concentrare su qualcosa, ad esempio facendo fissare un punto o il classico pendolo, oppure utilizzando la comunicazione ipnotica. Ognuno di noi cade in uno stato di autoipnosi quando si concentra fortemente su una certa questione e in quel momento esiste un’attenzione focalizzata solo su quello e non sul resto del mondo circostante. E’ in quel momento, che lasciamo agire il nostro inconscio e che potenziamo le nostre energie e le nostre capacità mentali”
Gian Battista Gualdi conclude l’intervista con una frase significativa. “Impariamo a riconoscere l’ipnosi e a differenziarla dalla manipolazione che spesso subiamo a nostra insaputa. Questo è il sogno e il messaggio che vorrei lasciare ai vostri meravigliosi e attenti lettori”.

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