VERTOVA – IL CASO – La Casa delle Angeline verso la chiusura. In struttura restano solo 9 anziane. I parenti: “Non abbiamo più sentito il parroco…”

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Una vicenda che ha dell’incredibile, e che è stata gestita, da ATS e dai suoi massimi vertici, con modalità che denotano un certa superficialità e quanto meno un’assoluta mancanza di sensibilità e rispetto verso gli ospiti e i loro parenti”. Tiene banco a Vertova la questione Casa delle Angeline. Dopo il sopralluogo dei NAS e la decisione di ATS di far trasferire la maggior parte delle anziane qui ospitate (19 su 30), non si sono ancora placate le acque. Una storiaccia in cui la parte delle vittime è toccata alle signore che vivevano in questa casa in alcuni casi anche da una decina d’anni. E che si sono dovute trasferire, vedendosi sconvolto il proprio fragile equilibrio. È stato così anche per la decana della struttura. Che a 103 anni si è dovuta spostare in un’altra casa di riposo. “Qui le nostre nonnine erano trattate benissimo – racconta la figlia di una delle signore -. Adesso hanno dovuto assorbire la botta, erano tutte confuse. Qui si sentivano a casa, avevano la loro stanzetta con i loro oggetti d’affezione. Adesso devono assorbire la botta. Una di queste 19 nel frattempo è già morta”.

Tutto è avvenuto in pochi giorni. “Non vogliamo polemizzare sulle dichiarazioni rese alla sera e smentite al mattino successivo, anche per quanto concerne le modalità operative del trasferimento dei nostri parenti e sulla preventiva valutazione congiunta da effettuare, né sulle affermazioni gratuite su contributi pubblici da erogare per attenuare i costi da sopportare da parte dei parenti. La sensazione che abbiamo tratto da questa vicenda è che l’unico obbiettivo fosse quello di eliminare il più velocemente possibile un ‘problema’ che poteva avere un riflesso negativo sull’ATS, senza valutare se vi fosse una qualche possibilità di risolverlo. Sono significative, in tal senso, le dichiarazioni sempre contraddittorie e continuamente modificate, sul numero di ospiti da spostare, sulla possibile trasformazione della struttura,…”

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