Lo squarcio causato dalle acque del Serio è impressionante, largo sette metri e alto quasi tre. Un albero è stato inghiottito nel terreno e la voragine sembra destinata ad ingrandirsi.
Ci troviamo in Via Mistri a Vertova, all’altezza della cascata in zona Baia del Re. Fa freddo e l’aria che arriva dal Serio è gelida. Siamo a pochi metri dal fiume che, dopo le abbondanti piogge degli ultimi tempi, è ancora molto carico.
Proprio qui, sul confine della proprietà della famiglia Ferraris, il Serio ha provocato un grave danno facendo cedere una parte dell’argine. La parte superiore del muro di sostegno è ancora in piedi (almeno per il momento), ma sotto non c’è più niente. C’è solo il vuoto, insieme a un tronco d’albero, rami e sassi. Il muro di sostegno è ceduto.
I fratelli Monica e Guglielmo ci mostrano la devastazione causata dalla furia delle acque. Oltre al dolore per questo danno arrecato alla loro proprietà, in loro serpeggia molta amarezza. Un’amarezza dovuta al fatto di non essere ascoltati da ‘chi di dovere’.
Monica, che in passato ha già denunciato lo stato in cui versano gli argini del Serio, racconta come si è arrivati a questa situazione. “La scorsa primavera sono stati fatti dei lavori proprio là – col dito indica il fiume, a poche decine di metri dal luogo in cui ci troviamo – A causa di questi lavori è cambiato l’alveo del fiume, che adesso ‘lavora’ diversamente dando vita a una sorta di mulinello qui sotto. Guarda caso, a distanza di alcuni mesi da quei lavori il muro è crollato”.
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