“Non è vero che Viadanica sta morendo, basterebbe passare da qui per vederlo”, inizia così il sindaco Angelo Vegini che non accetta di sentirsi dire che il suo sia “il paese dei non c’è” come aveva sottolineato un cittadino nella lettera pubblicata sul numero di Araberara del 16 dicembre.
“Tanti sono i servizi offerti ai cittadini: basti pensare che in questi anni abbiamo dato la possibilità ai medici di creare uno studio associato nei locali del comune con annessa farmacia e ufficio postale. Possiamo anche parlare delle scuole: l’Amministrazione ha lavorato molto per far sì che non chiudessero; per il primo anno dopo tanti sforzi siamo riusciti ad introdurre la settimana corta con relativo servizio mensa e spazio compiti alla Primaria. Non solo, alla scuola dell’Infanzia è stato introdotto il servizio di anticipo e posticipo in modo che le famiglie possano conciliare meglio i tempi lavorativi. Prima che ci fossero questi accorgimenti alcune famiglie portavano i figli nelle scuole dei paesi vicini e adesso invece abbiamo circa il 20% delle iscrizioni in più, fra residenti e bambini che arrivano da fuori: ciò è stato reso possibile dalla proficua collaborazione con la Parrocchia che, grazie al nostro costante contributo economico, ha la possibilità di garantire la continuità del servizio anche in questi anni di calo demografico…
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