VILLA D’OGNA – Come riciclare le foglie secche facendone patöss per gli allevatori: a Villa d’Ogna il progresso ha un cuore antico

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Chi gli …anta li ha passati da un pezzo ricorderà benissimo i tempi in cui, di solito sul finire dell’inverno, nei nostri paesi si andava a patöss”. Boschi buoni per raccogliere foglie ed erbe secche ce n’erano dappertutto, e chi non ne aveva di suoi si metteva d’accordo con qualche proprietario. A patöss andava anche chi non aveva bestiame proprio: lo portava poi agli allevatori che ne avrebbero fatto strame o lettiera per le vacche, e che avrebbero ricambiato il favore con qualche formaggella.  Alla raccolta si andava con la gerla e con un rastrello dai denti spessi, e non solo nei boschi, ma anche nei segàboi, dove il terreno era coperto di magnüga, erba dai fili lunghi e consistenti con la quale la gerla si riempiva in fretta. Ma era sempre e comunque un lavoro faticoso, sia per il freddo che si cacciava anche sotto le unghie, sia per il carico da trasportare su  sentieri spesso ripidi e pericolosi…Ricordi di un tempo passato, certo, ma che tornano alla mente  alla notizia che le foglie secche stanno tornando una risorsa, ora che tutti parlano di economia circolare, di Km0, di metodi per scongiurare ogni spreco, appunto, di risorse.

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