La raccolta di beni di prima necessità destinati alla popolazione della cittadina ucraina di Novoselitsa, ai confini con la Romania e la Moldavia, era partita il 23 aprile scorso e si era conclusa il 28, per permettere al furgone di partire presto per la consegna e rispondere così alla richiesta d’aiuto giunta direttamente alla sindaca Angela Bellini da parte della sua collega Maria Nikorych, sindaca, appunto di Novoselitsa: “La sindaca ucraina mi aveva mandato una e-mail, chiedendomi di aiutare la sua gente mandandole generi di prima necessità. Perché si era rivolta proprio a noi di Villa d’Ogna? Bisogna risalire al 2013, al primo matrimonio civile che avevo celebrato, proprio tra una ragazza ucraina e un ragazzo dell’Alta Valle. La coppia era poi partita per l’Ucraina, dove aveva intrapreso un’attività, ma i due tornavano ogni tanto qui per le loro vacanze: avevano sempre mantenuto rapporti cordiali con tutti e la ragazza in particolare era sempre in contatto anche con la sindaca del suo paese d’origine, che era stata sua insegnante. A fine gennaio marito e moglie erano qui per un mese di vacanza ed a febbraio, com’è noto, è scoppiata la guerra. Di qui i contatti della signora con la sindaca Maria e la richiesta di aiuto. Novoselitsa ha 6.000 abitanti, ma anche molte piccole frazioni e i cittadini di questo paese si trovano in uno stato di grave necessità, perché anche chi potrebbe pagarlo non trova più cibo. Mi aveva subito colpito questo appello perché posso benissimo immaginare che cosa significhi per un sindaco vedere i suoi cittadini in preda alla fame ed alla disperazione indotte da una guerra insensata: non possono scappare né, ripeto, reperire cibo, anche perché gli aiuti internazionali faticano ad arrivare nelle periferie e nei paesi più sperduti e più poveri”. ..
SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 6 MAGGIO