VILLA D’OGNA – Paolo, albergatore da quattro generazioni e il nuovo modo di fare turismo in Valle: “Ho lottato per questo progetto, il mio è un lavoro anormale e anch’io sono anormale”

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“Ho 53 anni e abito a Villa d’Ogna, sono nato a Milano ma fin da quando ne avevo 6 la mia famiglia si è trasferita a Clusone, dove i miei genitori facevano gli albergatori”.

Paolo Cappellini racconta con orgoglio che finora ha fatto l’albergatore a sua volta, ultimo, per ora, di una stirpe dedita da molti decenni all’ospitalità: “Già il mio bisnonno gestiva un albergo a Milano, mio nonno ne aprì uno a Valcanale alla fine degli anni ’60, una struttura in cui nel 1970 subentrammo mio padre ed io. Da allora ho sempre lavorato con papà, ‘tour operator’ ante litteram – a 22 anni gestivo con mio padre anche degli alberghi in Francia – e questo fino al 2001. Posso dire dunque che la mia esperienza nel settore turistico è di lunga data, anche se il progetto che sto realizzando ora è del tutto nuovo e, per certi versi, ‘rivoluzionario’ nel panorama dell’offerta turistica bergamasca e nazionale. Si tratta di un progetto cui pensavo da anni, ma con l’arrivo del Covid avevo dovuto rimandarne la realizzazione, che del resto ora procede molto speditamente, al punto che ho già raggiunto alcuni obiettivi che mi ero prefissato di raggiungere nel 2025”.

Dopo il Covid, dunque, Paolo Cappellini si rimbocca le maniche e, sempre più convinto di ciò che vuole fare e trovando nuovi stimoli nei suoi tre figli – di16, 14 e 11 anni – intraprende una nuova attività lavorativa nel settore del turismo:

“Tra la perplessità e la diffidenza generale, peraltro, perché ci fu anche chi mi disse che quest’attività era troppo rischiosa e non aveva futuro…Insomma fu una specie di scommessa con me stesso…

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