“Chiediamo rispetto e considerazione, esistono dipendenti di serie A e di serie B e non dovrebbe essere così. Non ci sentiamo tutelati e rispettati in qualità di lavoratori”, inizia così il lungo sfogo del gruppo di dipendenti (15 su 20, non hanno aderito le posizioni organizzative – quindi i responsabili degli uffici – e pochi altri) del Comune di Villongo che ha incrociato le braccia in una giornata grigia di novembre. “Gli scioperi in Comuni piccoli come il nostro sono inusuali, negli anni precedenti c’è stato un rapporto conflittuale con l’amministrazione, ma gli obblighi di legge sono sempre stati rispettati e quindi non siamo mai ricorsi allo sciopero. Negli ultimi tempi però la situazione è precipitata. Il nostro è stato uno sciopero soft, senza bandiere”. Così è stato, nessuna tensione, soltanto un punto informativo allestito fuori dalla sede provvisoria del Municipio, qualche volantino distribuito ai passanti, una torta e un thè caldo. “I dipendenti meritano rispetto”, “Dipendenti al servizio del cittadino, l’amministrazione non tutela i dipendenti! Manifestiamo per riaffermare i nostri diritti di lavoratori”, “Il dipendente è un individuo che merita il rispetto e la considerazione del datore di lavoro! Parole tante, fatti zero”, recitano alcuni degli slogan che hanno fatto da sfondo alla mattinata di sciopero.
“Non è soltanto una questione economica, abbiamo tutti lavorato molto per raggiungere gli obiettivi che l’amministrazione avrebbe dovuto determinare e che invece non ha fatto”. Un’inadempienza che l’amministrazione Belometti aveva giustificato sottolineando il parere negativo del revisore dei Conti alla firma del contratto decentrato 2020 bloccando di fatto l’erogazione delle risorse. Parere negativo che tra l’altro è arrivato anche per il 2021.
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