Un amore infinito per la danza guida le sue giornate, in palestra e fuori. La passione di Marianna, che di cognome fa Cadei, si respira nelle sue parole. Insieme a lei facciamo un viaggio all’interno dell’associazione RosyDance, in particolare nella squadra paralimpica, dove la musica e la danza abbattono le barriere, dove non ci si sente diversi, dove si possono esprimere creatività e fantasia.
Nelle scorse settimane la squadra è stata protagonista del ‘Combi freestyle’ nell’ambito di una tappa di Coppa del Mondo di wheelchair, la danza in carrozzina. Hanno partecipato Alessandro Aceti di Villongo con Gloria Acerbis di Foresto Sparso e Camilla Nodari di Bergamo con Francesco Belotti di Foresto.
“Era la nostra prima esperienza, non ci aspettavamo i risultati, ma il nostro obiettivo era quello di esserci e siamo molto soddisfatti”.
Ma riavvolgiamo il nastro, torniamo all’inizio di RosyDance.
“La nostra scuola di ballo è nata nel 1993 a livello amatoriale e agonistico – prosegue Marianna, tecnico Fids (è la Federazione Italiana Danza Sportiva) – mentre il progetto con i ragazzi disabili è iniziato meno di una decina di anni fa. Siamo partiti da due ragazzi, uno di Casazza e uno di Chiuduno, hanno bussato alla nostra porta dicendo che volevano imparare a ballare. Abbiamo iniziato proprio così e pian piano siamo cresciuti anche grazie ai social network e al passaparola tra i ragazzi e le loro famiglie. Adesso abbiamo undici ragazzi iscritti alla Federazione, due in carrozzella mentre gli altri con disturbi relazionali. Abbiamo anche sei bambini che stanno partecipando al progetto CIP Lombardia per l’avviamento alla danza. A livello economico è uno sport dispendioso, come scuola stiamo cercando di andare incontro alle famiglie, non vogliamo lasciarle sole con delle cifre che soprattutto negli ultimi anni sono diventate improponibili. Così oltre agli sponsor preziosi del nostro territorio, abbiamo iniziato a raccogliere fondi”…
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