VILLONGO – Mohammed che ha riunito 300 persone intorno a un tavolo per la cena multietnica in Oratorio: “Siamo partiti in una settantina 16 anni fa, ora arrivano da tutto il Basso Sebino, così si fa integrazione”

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Mi piace pensare a Villongo come un’unica comunità che comprende persone che hanno una cultura e religione diversa, ma con un’ottima collaborazione e ognuno con i propri spazi di libertà. Credo nella nostra comunità unita, nell’equilibrio e nella sintonia che devono essere tutelati e salvaguardati”. A parlare è il sindaco Francesco Micheli dopo la cena multietnica organizzata dall’associazione Simira all’Oratorio San Filastro di Villongo. Una festa che ha richiamato circa 300 persone provenienti dal basso Sebino, ma forse sarebbe il caso di dire dal… mondo. L’occasione è quella dell’Iftar, ovvero il momento di rottura del digiuno quotidiano durante il Ramadan.

È Mohammed, di cognome Maltof, a portarci nel vivo di questo momento di festa: “Ci ritroviamo da sedici anni, i primi due a Sarnico e poi ci siamo trasferiti a Villongo, anche se adesso siamo cresciuti visto che siamo passati da una settantina di persone alle 300 di quest’anno e questi spazi iniziano a diventare stretti (sorride, ndr). È un momento che condividiamo con la comunità ed è aperto a chiunque voglia partecipare. Ci sono adulti, ma anche tanti bambini ed è proprio quello che vogliamo, riunire le famiglie attorno ad una tavola imbandita”.

E qui il cibo arriva davvero da tutto il mondo: “Un gruppetto di donne il sabato mattina si è messo ai fornelli per preparare i piatti della tradizione come la zuppa, il cuscus, delle polpettine di carne macinata e i dolci, ma chiediamo sempre ad ognuno di portare qualcosa da casa e ognuno può decidere cosa mangiare al buffet. I primi anni sceglievamo un tema su cui discutere, dai libri e luoghi sacri di ogni cultura, ma poi ci siamo resi conto che il momento più bello è proprio quello in cui ci mescoliamo e parliamo di tutto quello che passa per la mente mentre assaporiamo il cibo…

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