È arrivata ai titoli di coda la lunga vicenda che ha visto protagonisti il Comune di Villongo e la dipendente Marianna Soggetti, figlia dell’ex sindaco di Tavernola Leandro Soggetti, che è tornata da martedì 2 novembre a rivestire a pieno titolo il suo ruolo all’interno del Municipio dopo la revoca della sospensione a partire dal 17 ottobre. Non solo, perché il Comune, che si era costituito parte civile, dovrà riconoscere la somma delle retribuzioni dovute per la tutta la durata della sospensione.
Riavvolgiamo il nastro: la dipendente era finita a processo insieme alla collega Donatella Chiari (che era già stata licenziata per una falsificazione di un certificato, causa per la quale aveva patteggiato) per presunte timbrature irregolari. Secondo l’accusa le due infatti avrebbero alterato l’archivio del sistema di rilevazione delle presenze in modo da aumentare le ore lavorate, 160 per la prima, 238 per la seconda.
Nelle motivazioni del 19 maggio firmate dal giudice Anna Ponsero si legge che “il Pubblico Ministero chiedeva il proscioglimento di entrambe in relazione ai reati commessi sino a tutto il 23.12.2013, poiché estinti per intervenuta prescrizione, l’assoluzione di Soggetti Marianna Maria dall’imputazione di truffa perché il fatto non sussiste e la sua condanna per il reato alla pena complessiva di un anno e quattro mesi di reclusione…
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