VILMINORE DI SCALVE – IL PROGETTO – “Vogliamo creare un punto privilegiato dal quale si può cogliere la dimensione geografica e soprattutto umana coinvolta nel disastro”

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Il progetto contestato è dell’architetto Mauro Bugada si S. Omobono Terme in Val Imagna. L’assemblea annunciata con l’incontro con il Parco delle Orobie che ha commissionato il progetto con un concorso di idee poi valutato da una Commissione di tecnici paesaggistici non è ancora stata fissata. Le firme raccolte dal gruppo che ha lanciato l’iniziativa che contesta il progetto sono circa 700. Lo stesso gruppo sta valutando di presentare un progetto alternativo, insieme al CAI della valle. Ecco intanto la relazione descrittiva e qualche altra immagine (tralasciando quelle troppo tecniche di difficile comprensione visiva.

RELAZIONE DESCRITTIVA

Il progetto è stato commissionato da Parco delle Orobie Bergamasche a seguito di un concorso ad inviti indetto nel luglio 2018. Trattasi delle realizzazione di un punto informativo presso la Diga del Gleno a Vilminore di Scalve (BG), completo di ristoro e servizi igienici, posto ad una quota di circa 1535m slm, in sostituzione del piccolo edificio esistente.

L’area oggetto di intervento è tutelata per Legge ai sensi dell’art. 142 del Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n.42, come segue:
– comma c), aree di rispetto dei corsi d’acqua (Torrente Gleno o Val di Povo);
– comma f) Parchi nazionali e regionali (Parco delle Orobie Bergamasche).

L’area rientra inoltre nell’ambito di elevata naturalità delle montagna (art. 17 del Piano Paesaggistico Regionale, terreno al di sopra della linea di livello 1.200m).

Caratteristica dominante e identitaria dell’intera vallata è la presenza dei grandi Ruderi della Diga del Gleno. (segue una breve storia della diga)

Attualmente la diga costituisce una meta escursionistica, ponendosi sul sentiero che da Vilminore conduce alle cime del Gleno, al rifugio Tagliaferri e ad altre mete del Parco delle Orobie.
Oggi l’area è quindi caratterizzata dalla presenza ad est e ad ovest dei due versanti scoscesi che delimitano la valle, con suolo roccioso e per lo più a pascolo, con abeti, larici e pini. Il torrente che scende verso valle si dilata a formare il piccolo lago artificiale terminante verso sud con la presenza dei ruderi, sorta di quinta teatrale che lascia intravedere in lontananza il massiccio della Presolana.

Valutazioni specifiche di tipo geo-morfologico hanno determinato l’ubicazione esatta del piccolo edificio: ai margini del laghetto, ad una quota sopraelevata rispetto all’invaso, su di un affioramento roccioso, unico punto del versante occidentale privo di dinamiche di dissesto vero e proprio. Il suolo roccioso è il Verrucano Lombardo, un’arenaria di età permiana superiore.

Il rapporto con i ruderi della diga ha mosso ed ispirato il progetto ponendo il nuovo edificio in diretto dialogo con la diga stessa e con l’evento drammatico che l’ha caratterizzata.
Di fatto la diga è una costruzione puramente strutturale: la sequenza delle componenti portanti che ne costituiscono l’ossatura, la geometria della sezione e lo sviluppo planimetrico in rapporto all’andamento del suolo definiscono un artificio che vuole forzare le possibilità della condizione naturale di un luogo per generarne nuova energia, la stessa energia che tragicamente, nel caso specifico, ha determinato l’immane tragedia.

La proposta d’intervento mira a realizzare una costruzione che, seppur di modeste dimensioni, vuole riferirsi agli elementi naturali di maggior scala che sono stati chiamati in causa dalla diga, astraendosi un poco dall’intorno immediato per porre il visitatore a diretto raffronto con la diga stessa: è questo di fatto un punto privilegiato dal quale si può cogliere la dimensione geografica e soprattutto umana coinvolta dall’accaduto. Il progetto definisce un volume stereometrico, con dimensioni in pianta pari a circa 19 per 3,70m, disposto con orientamento nord-sud, lungo un asse geometrico che attraversa la diga esattamente nel punto dello squarcio. Il materiale adottato è il legno di larice, affiancato da sottili tiranti metallici che fungono da controventature…

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