E’ solo un’idea, forse solo un sogno. C’è al centro del paese un complesso edilizio che è riduttivo definire tale, è il “convento” delle suore, vuoto, fermo, abbandonato. Una storia alle spalle, frequentato da generazioni di bambine e ragazze al tempo in cui le femmine andavano appunto in convento e i maschi in oratorio. E lì ci stavano le suore di “Maria Bambina” che avevano anche la gestione dell’Asilo. Ci siamo passati tutti, le suore in paese avevano la funzione di supporto alla parrocchia, non solo tempo libero e catechesi, il complesso era ed è notevole e frutto di lasciti e finanziamenti della popolazione.
Ma è di proprietà della Congregazione delle “Suore di Carità dette di Maria Bambina” fondata nel 1832 a Lovere, presente in 21 nazioni con 367 comunità sparse nel mondo, 3.302 suore e 60 novizie. In Italia operano 1.018 suore in 57 comunità. A capo della Congregazione che ha il cuore a Lovere (“casa madre” col Santuario delle Sante Bartolomea Capitanio e Vincenza Gerosa e la scuola) ma ha sede generalizia a Milano, c’è suor Annamaria Viganò.
La scarsità di vocazioni in Europa e in particolare in Italia ha costretto la Congregazione a chiudere conventi storicamente affollati non solo da adolescenti ma anche da un buon numero di suore.
A Vilminore il Convento è stato fondato nel 1874. Ma naturalmente è stato poi ampliato e più volte ristrutturato. Proprio qualche decennio fa aveva avuto una grossa ristrutturazione nei servizi, sembrava fino a venti anni fa destinato a ospitare le suore anziane, ma disponibile anche per “ritiri” spirituali per religiosi e religiose. Poi la drastica decisione di abbandonarlo e chiuderlo nel 2013.
E allora che farne? La Congregazione sarebbe anche disponibile a venderlo. Ma a che prezzo? Il sindaco attuale Pietro Orrù aveva sondato già tre anni fa la casa generalizia di Milano e si era sentito dire di fare un’offerta che alle suore era risultata del tutto inadeguata. ..
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