VILMINORE – Michele ‘Morzo’ e quel flauto che lo ha accompagnato lassù

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Un suono che diventa un canto di cielo. Un flauto che è una carezza al cuore. Note che sono passerelle tra cielo e terra. Dove Michele ‘Morzo’ Morzenti si è trasferito da qualche giorno. Ventotto anni, stroncato da una leucemia fulminante in pochi giorni. Lui che aveva il sole addosso, nel sorriso, nel cuore, nell’anima, nello sguardo. Lui che viveva da un paio d’anni a Bergamo. Lui che la Val di Scalve la portava sempre con sé. Lui che giocava a pallavolo nell’Excelsior Bergamo Alta. Lui che papà Natalino, mamma Antonella e la sorella Alice sono e saranno sempre con lui. Alice, ‘Primo flauto’ dell’orchestra a Norimberga in Germania, ed è stata lei, con le struggenti, intense e dolci note del suo flauto ad accompagnarlo sulla soglia della sua nuova vita insieme ai tanti, tantissimi amici presenti per l’ultimo saluto nella chiesa Arcipresbiterale di Vilminore e fuori nell’ampia gradinata. 28 anni appena, i progetti, i sogni, le speranze di una vita racchiuse dentro il suo sorriso radioso che tanto diceva di lui, del suo carattere aperto, della sua esuberanza. Per volontà dei famigliari le offerte sono andate all’associazione “Paolo Belli per la lotta alla leucemia”. Morzo è lassù, accolto da una nuova musica, che assomiglia al flauto di Alice, “ciò che non si può dire e ciò che non si può tacere, la musica lo esprime” (Victor Hugo)…

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